Nostrofiglio.it

Ho sempre pensato che avrei allattato al seno i miei figli, ovviamente se vi fossi riuscita. Mia mamma non ha allattato nessuno di noi tre figli e quindi temevo, anche inconsciamente, di poter avere le stesse difficoltà. In realtà, come per molte donne che hanno partorito negli anni ’70, mia madre non è stata aiutata in alcun modo a far iniziare un corretto allattamento, anzi erano stati tenuti tutta una serie di comportamenti che lo avevano reso più difficoltoso: il neonato non era stato lasciato con la mamma subito dopo il parto, nè attaccato subito al seno, mia mamma aveva potuto vederci, durante il ricovero solo in determinati brevi orari, nessuno le aveva insegnato come attaccare il bebè al seno nè ogni quanto attaccarlo e via dicendo. Inoltre le avevano inculcato una serie di credenze/miti sbagliati, tipo che a molte donne non viene il latte, che spesso non va bene, non ha sostanza anzi è acqua, che se una donna allatta e il bambino piange è sicuramente colpa del latte della madre e molte altre.

Poi sono nati Giugiù e due anni dopo Patata, ho allattato entrambi i miei figli al seno, ci sono state, come spesso capita,  alcune difficoltà,  ma è stata un’esperienza bellissima e gratificante, sicuramente impegnativa e faticosa ma per me insostituibile…

L’allattamento al seno della neomamma diventa sempre argomento di conversazione per le persone che le stanno intorno che spesso si sentono, quasi in dovere, di dare il proprio consiglio o la propria opinione, spesso al di là della propria esperienza e senza curarsi della sensibilità della mamma. Tutti sembrano degli esperti, sanno se il bambino ha fame, se è sazio, se è viziato e addirittura riescono a indovinare la composizione del latte materno, solitamente acqua senza sostanza. Forse ho un po’ esagerato ma quando parli con una donna che sta allattando al seno è molto frequente che si lamenti o si sia sentita offesa o scoraggiata da commenti a sproposito, spesso peraltro fasulli sull’allattamento. Ovviamente tutto ciò è quasi divertente se la mamma ha già allattato o se l’allattamento è già ben avviato ma se sei all’inizio e magari non hai ancora capito bene come destreggiarti tra una poppata e l’altra, un commento del genere ti può mettere in crisi. Il mio consiglio personale è di cercare di ascoltare il meno possibile la gente in genere e se ci sono delle difficoltà chiedere consiglio a personale esperto, negli ambulatori per l’allattamento, a ostetriche esperte, alla Lega per l’allattamento materno …

 

Oggi è risaputo che praticamente tutte le donne hanno la capacità di allattare al seno e che la percentuale di donne che non possono realmente allattare per motivi fisiologici è bassissima, quindi abbiate fiducia in voi stesse.

Ecco qualche consiglio per fare iniziare bene l’allattamento al seno:

Inizia ad attaccare il bambino al seno il prima possibile. L’ideale sarebbe entro due ore dal parto, infatti in questa fase l’istinto di suzione del bambino è attivissimo e il bambino riceve il colostro, il liquido prodotto prima della montata lattea, ricchissimo di anticorpi utilissimi al bebè. Per fortuna attualmente in molti ospedali il bambino viene lasciato subito dopo la nascita alla mamma che può farsi aiutare e attaccarlo al seno.

– Come si attacca il bambino al seno correttamente?

Mettete la mano a C col pollice appena sopra l’areola e le altre dita che sostengono la mammella. Per un attacco al seno corretto il neonato deve introdurre in bocca (toccare con l’indice l’angolo della bocca induce il bebè ad aprire la bocca) il capezzolo e buona parte dell’areola. La posizione più semplice per allattare il piccolo consiste nello sdraiarlo su un fianco con la pancia contro la pancia della mamma, la testa sostenuta dal braccio dal lato del seno al quale vogliamo attaccarlo. Il capezzolo viene a trovarsi sopra la bocca del bambino (all’altezza del naso) di modo che  quando il piccolo aprirà la bocca introdurrà capezzolo e areola dal basso verso l’alto.

Se il bambino si attacca correttamente proverete (soprattutto all’inizio dell’allattamento) un fastidio ma non dolore durante la poppata e noterete che la suzione efficace del neonato (il bebè deglutisce il latte).

seno attacco ottimale allattamentoSe vi accorgete che il piccolo  non si è attaccato bene staccatelo con delicatezza (inserite il dito mignolo all’angolo della bocca per staccarlo) e provate a riattaccarlo.

Ecco un bel video che illustra come attaccare correttamente il bambino al seno

– Cosa è l’allattamento a richiesta?

Nei primi giorni dell’allattamento il bebè non sembra mai sazio, si attacca, mangia, si addormenta e dopo un’ora rivuole ancora attaccarsi. Tutto nella norma, infatti nelle prime settimane di vita il neonato  ricerca il seno sia per il nutrimento che come conforto. Per far partire bene l’allattamento al seno è importante attaccare il neonato al seno ogni volta che lo vuole per il tempo che vuole, una volta soddisfatto sarà lui stesso a staccarsi e addormentarsi. Più il neonato si attacca, più si stimola la produzione di latte. Non c’è una durata corretta per la poppata, per alcuni neonati dura 10 minuti, per altri anche 45 minuti. A ogni poppata il bambino dovrebbe svuotare una sola mammella, per poter succhiare sia il latte iniziale, più diluito e dissetante, sia il latte finale, più grasso e nutriente.

Attaccarlo così spesso aiuta inoltre ad evitare il formarsi di ingorghi mammari frequenti nei primi giorni di allattamento. Col tempo, ad allattamento ormai avviato, il bebè imparerà a fare poppate più distanziate e con un ritmo più regolare, pazientate!

Soprattutto nelle prime settimane di vita, il bambino ha bisogno di mangiare molto spesso e non fa distinzione tra giorno e notte, preparatevi quindi ai suoi frequenti risvegli. E’ certamente comodo all’inizio posizionare il lettino o la culla accanto al vostro letto.  Inoltre durante la notte si hanno i massimi livelli di prolattina, l’ormone fondamentale per la produzione del latte, all’inizio è quindi importante allattare tanto anche di notte.

– Cosa è la doppia pesata?

La doppia pesata consiste nel pesare il bambino prima e dopo la poppata per vedere quanto latte ha preso. In genere si sconsiglia di effettuarla in quanto genera solo ansia, ci possono essere infatti normalmente poppate più o meno abbondanti, in alcuni casi il latte è più proteico in altri casi è più grasso e saziante. Per controllare che il neonato cresca correttamente è sufficiente pesarlo nei primi tre mesi una volta alla settimana, per poi diradare via via la frequenza. Per essere sicura che il bambino mangi abbastanza ti basta controllare che bagni il pannolino almeno 6/8 volte e emetta feci 2/4 volte al giorno.

– Come si fa a staccare il bimbo dal seno?

Se vuoi staccare il bebè dal seno, devi mettere il dito mignolo all’angolo della sua bocca, così da farla delicatamente aprire evitando di tirare bruscamente.

Come prevenire le ragadi al seno

Le ragadi possono essere causate da comportamenti non corretti:

– Attacco non corretto del neonato durante l’allattamento. Riuscire a far attaccare il bambino correttamente al seno è senza dubbio il comportamento più utile e efficace sia come prevenzione che come cura delle ragadi.

Allattare il neonato sempre nella medesima posizione sollecita sempre il capezzolo nel stesso punto. Un aiuto può essere rappresentato quindi dall’attaccare il neonato in diverse posizioni di allattamento così da non sollecitare sempre lo stesso punto del seno, tale accorgimento aiuta peraltro anche a svuotare bene il seno e prevenire gli ingorghi mammari.

posizioni di attacco al seno durante allattamento

Alcuni accorgimenti:

Sforzatevi di continuare ad allattare il bambino dal seno dolente per evitare il formarsi di un ingorgo mammario.

– Dopo ogni poppata potete spalmare qualche goccia del vostro latte sul capezzolo e lasciarlo asciugare all’aria ciò aiuterà la guarigione di eventuali micro-taglietti. Potete inoltre mettere qualche goccia del vostro latte sul capezzolo anche prima della poppata poppata così da renderlo morbido ed elastico.

– Esponete il più possibile i seni all’aria e cambiate le coppette assorbi latte dopo ogni poppata (se potete non utilizzatele).

Nella prima fase dell’allattamento capita normalmente di provare dolore ai capezzoli (ancora non abituati alla suzione del bebè), potete  a fine poppata massaggiarli con qualche goccia di olio di mandorle o di lanolina per aiutare l’epidermide a ristabilire l’equilibrio.

Come prevenire la mastite?

Per prevenire la mastite è raccomandato:

  • Attaccare correttamente il bambino al seno così da prevenire la comparsa di ragadi ed irritazioni.
  • Occorre porre attenzione all’igiene della mammella durante l’allattamento, lavare sempre il seno con acqua prima e dopo la poppata.
  • E’ importante prevenire l’ingorgo mammario o affrontarlo nel modo giusto. Spesso è sufficiente attaccare spesso il neonato al seno e nel caso di ingorgo iniziare ogni poppata dalla mammella dolente e fare degli impacchi caldi prima della poppata e degli impacchi freddi post poppata per risolvere il problema.
 Come sopravvivere al primo mese di allattamento?

Cerca di riposare quando il bebè dorme così da affrontare al meglio i numerosi risvegli notturni. Fatti aiutare per le faccende domestiche e rimanda tutto ciò che non è inderogabile. Allattare al seno è impegnativo e faticoso cerca di non sprecare energie in attività non di primaria importanza.

Disclaimer

I contenuti dell’articolo pubblicato non vogliono in alcun modo sostituire il parere dello specialista di riferimento, ma devono considerarsi note a carattere informativo. Leggi il disclaimer e le note legali

Autore