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Pur ritenendo l’allattamento al seno la scelta ottimale è importante ricordare che per il bambino è fondamentale sentirsi amato, curato e nutrito, con il metodo che ogni mamma ritiene più adatto alle proprie necessità. Una mamma può non allattare al seno per difficoltà nella fase iniziale di allattamento (scarsa quantità di latte, ragadi, mastite, difficoltà generiche nel gestire l’allattamento stesso), per esigenze lavorative, per propria attitudine o per l’esistenza di una controindicazione medica.

Si può iniziare ad allattare con il latte artificiale subito alla nascita del bebè o dopo qualche settimana di allattamento al seno (in questo secondo caso trasmetterete al vostro bambino una quantità iniziale di anticorpi tramite il vostro latte).

I latti artificiali in commercio sono derivati dal latte vaccino, trasformati per essere il più simili possibile al latte materno.

E’ molto importante trasmettere amore e sicurezza quando si allatta con il biberon.  Durante la preparazione del latte tenete il bambino in braccio, parlategli dolcemente, muovetevi senza ansie e senza fretta così da calmarlo, soprattutto se sta esigendo, come spesso capita appena si svegliano,  la poppata.  Una volta pronto il biberon mettetevi comode in un punto della casa tranquillo, silenzioso, prendete il bambino in braccio e dategli il biberon senza fretta, guardandolo in viso, il contatto occhi-occhi è importante, trasmettetegli tutto il vostro amore, potete parlargli con dolcezza o cantare durante la poppata. Alcuni specialisti suggeriscono nelle prime settimane di dare il biberon svestite, il contatto pelle-pelle è importante e rassicurante per il bebè.

 

– Come preparare il latte artificiale?

Il latte artificiale può essere liquido, già pronto per l’uso, o in polvere. Prima di preparare il latte lavatevi accuratamente le mani. Biberon e tettarelle devono essere ben puliti e sterilizzati quotidianamente. Il latte in polvere si prepara, in genere, aggiungendo un misurino raso di polvere ogni 30 ml d’acqua (oligominerale o acqua di rubinetto bollita). Si deve mettere nel biberon prima l’acqua e poi aggiungere i misurini di latte in polvere. Mescolate bene con un cucchiaino lungo o un coltello, non agitate/shakerate (infatti shakerando si formano delle micro bollicine di aria nel latte che possono creare fastidi al bebè). Potete scaldare il latte a bagno maria, in uno scaldabiberon o nel microonde ( in questo caso fate molta attenzione alla temperatura del latte non omogenea all’interno del contenitore). Prima di dare il biberon al bebè  controllate sempre la temperatura del latte versandone qualche goccia sul vostro polso.

A cosa fare attenzione:

– Il rapporto quantitativo polvere/acqua, le proporzioni non devono essere modificate, sono stabilite per essere ottimali (digeribili, giusta percentuale di liquidi etc etc) per il bambino.

La scelta della tettarella giusta, a seconda dell’età del bebè cambia la velocità con la quale il latte deve fuoriuscire. In farmacia sapranno consigliarvi le tettarelle adatte ad ogni età.

– Il latte liquido (già pronto)  una volta scaldato deve essere utilizzato immediatamente e il rimanente deve essere conservato in frigo e consumato entro 24 ore.

– Prima di effettuare delle variazioni per quanto riguarda la quantità di latte da dare al bebè (vi sembra ad esempio che il neonato abbia ancora fame a fine poppata…), o per l’utilizzo di possibili integrazioni, come i biscotti granulati, è sempre consigliabile chiedere il parere del pediatra.

 

– Ma sarà la giusta quantità di latte? Quante poppate deve fare il bebè?

Per capire se il neonato prende la giusta quantità di latte giornaliera e la crescita procede in modo ottimale, è importante valutare, l’incremento di peso settimanale che varia dai 125 grammi e ai 200/250 grammi la settimana per i primi 3 mesi. Spesso i bambini non assumono la medesima quantità di latte ad ogni poppata e quindi numero di poppate e quantità di latte non possono essere troppo rigidamente determinati. Per qualsiasi dubbio chiedete consiglio al proprio pediatra.


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E’ necessario consultare il pediatra se:

  1. Il bambino cresce poco, meno di 125 grammi la settimana.
  2. Soffre di stitichezza (feci caprine, dolorose, evacua meno di una volta ogni tre giorni).
  3. Piange molto, troppo spesso.
  4. Avete dubbi su dosi o tipo di latte.

 

– Come far  fare il ruttino post poppata al bebè?

Quando il bambino prende il latte, soprattutto se è allattato con il biberon, ingerisce normalmente dell’aria, che poi elimina con il ruttino.

Due consigli per limitare l’ingestione di aria:

– Non tenete il bambino disteso mentre allattate, così da permettere al latte di scendere nella parte inferiore dello stomaco.

– Non lasciate il biberon al bebè quando è finito, ingurgita aria.

Il ruttino è importante per il benessere del bambino ma non è una regola. Non è detto, infatti, che debba farlo dopo ogni poppata, a volte avrà ingerito tanta aria, altre volte quasi niente. Se dopo alcuni minuti di tentativi  il bambino non ha ancora fatto il ruttino, significa semplicemente che non ne ha bisogno.

Come far fare il ruttino:

  • Prendete il neonato in braccio in posizione verticale con la testa appoggiata alla vostra spalla. Dategli qualche delicata pacchetta sulla schiena.
  • Da sedute fate sedere il bambino in braccio, di profilo rispetto a voi. Con una mano sostenetegli il petto e la testa, in modo che stia dritto, con la mano libera dategli qualche pacchetta sulla schiena.

Ricordatevi  sempre di coprire la spalla o le ginocchia con un asciugamano, spesso infatti il neonato rigurgita un pochino di latte quando fa il ruttino.

neonato ruttino

 

– Cosa devo fare se il bambino si addormenta mentre prende il latte?

Capita che un neonato si addormenti mentre sta prendendo il biberon, in tal caso mettetelo sulla spalla massaggiandogli la schiena per fargli fare il ruttino e successivamente provate a terminare la poppata.

 

– Cosa devo fare se a fine poppata il bebè sembra avere ancora fame?

Se a fine poppata il bambino vuole altro latte potete offrirne un altro po’. Ogni bambino ha esigenze particolari, inoltre a questa età crescono molto velocemente e cambia altrettanto velocemente le quantità di latte necessario. Le dosi consigliate sono in genere indicative, per cui  si può accontentare il bambino che abbia ancora fame  tenendo sotto controllo la sua crescita settimanale e chiedendo conferma al pediatra se si hanno dubbi.

 

– Fino a quando biberon e tettarelle devono essere sterilizzati?

I pediatri consigliano in genere di sterilizzare biberon e tettarelle per i primi tre/quattro mesi, in seguito è sufficiente lavarli in modo accurato con acqua calda e sapone.

 

Qualche consiglio per passare dal seno al biberon

Se volete o dovete (rientro a lavoro, scarsità di latte ….) passare al biberon tale passaggio deve avvenire in modo graduale. Provate a sostituire durante la giornata una poppata con il biberon, non insistete o forzate il bambino se non vuole. Riprovate il giorno successivo, meglio nella stessa fascia oraria, con pazienza. Potete provare diversi tipi di tettarelle e  a far dare il biberon al bambino da un’altra persona, il papà, la nonna, la tata; infatti il bambino può associare la mamma alla poppata al seno e rifiutare da lei (ovviamente all’inizio)  il biberon.

 

 Le informazioni contenute in questo articolo non devono in alcun modo sostituire il rapporto medico-paziente; si raccomanda di chiedere il parere del proprio medico riguardo le  indicazioni riportate.

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