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Avete presente quando vi alzate la mattina ed avete la nausea da tanto che siete stanche? Capita quando si hanno bambini piccoli e si passa la notte svegliandosi in continuazione per accorrere in loro aiuto. Non parlo di una notte senza dormire, una notte si recupera abbastanza bene, parlo di lunghi periodi sognando di dormire tre-quattro ore di fila. Giugiù, il mio primo figlio non ne ha voluto sapere di dormire tranquillamente fino ai tre anni di età, al di là di tutte le tecniche e accorgimenti provati. Verso i due anni sembrava che stesse imparando a dormire, ma poi ha visto il mio pancione prima e la sorellina poi ed abbiamo dovuto attendere l’anno successivo per vederlo finalmente riposare in modo tranquillo. Per alcuni mesi si svegliavano entrambi di notte, Patata perchè era una neonata e Giugiù a causa di brutti sogni, paure in genere o probabilmente alla ricerca di qualche coccola, per così dire, di conferma. A volte sembrava si passassero il testimone, se una notte uno riposava meglio l’altro era agitato e così il contrario. La mattina mi svegliavo molto stanca e spesso poco disponibile nei confronti dell’umanità, perchè diciamo il vero, nei confronti dei nostri bambini riusciamo comunque a essere pazienti, ma appena il compagno o  la mamma sbagliano un aggettivo ringhiamo, o meglio, io ringhiavo. Patata, per mia fortuna, pur essendo ovviamente una bambina piccola, quindi metto in conto qualche notte in bianco quando è malata o ha i dentini in uscita,  ha sicuramente un sonno molto più tranquillo rispetto a Giugiù e ormai da tempo ci sono notti in cui entrambi i nanetti dormono fino a mattina o notti in cui vengo risvegliata una sola volta, alla ricerca di una coccola o di una rassicurazione.

 

Pur non essendoci una ricetta magica per recuperare il sonno, ci sono però alcuni accorgimenti pratici, che possono aiutare a sopravvivere in questi periodi,  sotto altri punti di vista sicuramente stupendi, tenendo sempre ben a mente, che col tempo e col nostro aiuto,  qualsiasi bambino impara a dormire.

 

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Se non dormite perchè avete un neonato che ancora poppa spesso durante la notte o comunque si sveglia e siete ancora in maternità, cercate di riposare durante il giorno quando il bebè dorme. Siate meno dure con voi stesse e, anche se siete delle perfezioniste, accettate che  in questo periodo la casa possa essere un po’ più in disordine, i vetri non perfetti, sui pavimenti non si possa mangiare e il cesto della biancheria un po’ più pieno. Cercate magari anche di farvi aiutare  dalla mamma o da un’amica o se potete prendetevi un aiuto. Non siete Wonder Woman, non è una colpa, la mancanza di sonno, non a caso, è una forma di tortura!

 

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Se i bambini sono più grandicelli ma ancora ci sono periodi in cui riposare è un lontano miraggio, non siete più in maternità e riposare durante il giorno non è possibile, ebbene la sera andate a letto anche voi dopo il bambino. Lo so, la sera quando i bambini sono andati a letto, è spesso l’unico momento della giornata che possiamo dedicare a noi e al nostro compagno, ma questa è una situazione di emergenza, potete sempre alternare, qualche sera andate a dormire presto e qualche sera coltivate i vostri interessi. Mio marito mi prendeva in giro (a volte a dire il vero si lamentava…) ma questo era il mio modo per riuscire ad avere le mie agognate e riposanti tre-quattro ore di sonno filate.

 

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Se invece durante il giorno non avete un orario di lavoro fisso ma potete organizzarvi autonomamente, ritagliatevi un riposino durante la giornata,  spesso è sufficiente un sonnellino di mezza ora per ricaricare le pile. Anche in questo caso vale la solita storia che non siete Wonder Woman e non potete fare tutto!

Priorità, la parola magica è proprio questa! Accettate che per prima cosa vengono i vostri bambini ma subito dopo voi, la vostra salute e il vostro compagno, la casa,  i pavimenti, i vetri e tutto il resto sono in una posizione assai più bassa!

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