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Quando una donna inizia ad allattare al seno per la prima volta spesso sa poco o niente delle molte difficoltà che può dover affrontare, il fatto che i principali disturbi legati all’allattamento quali la mastite, l’ingorgo mammario e le ragadi siano più diffuse nelle primipare, è probabilmente dovuto all’inesperienza della mamma, che non riconosce o non previene nel modo corretto, quando possibile, il disturbo. Come la maggior parte delle mamme che hanno allattato ho sperimentato sia la mastite che l’ingorgo mammario (più di una volta) e anche qualche ragade (in questo sono stata fortunata). La mastite mi è venuta quando Giugiù aveva poco più di due mesi, ha iniziato a fare una pausa molto lunga di notte (fino al giorno prima si svegliava ogni due ore e mezzo, poi dal nulla, ha cominciato a fare una pausa notturna di 7 ore filate), il risultato è stato un ingorgo mammario che non ho saputo risolvere, l’ho sottovalutato e si è rapidamente trasformato in mastite. Ero veramente dolorante, 39 di febbre, metà del seno destro durissimo e più viola che rosso. Ovviamente quel giorno a Milano nevicava, con tutte le conseguenze sulla circolazione. Sono andata all’ambulatorio per il puerperio alla clinica Mangiagalli (Milano) e una brava ostetrica, esperta di allattamento, mi ha insegnato tutti i comportamenti da seguire, continuare ad attaccare il bambino al seno, impacchi caldi (prima di allattare) e freddi (dopo la poppata), impacchi con il cavolo freddo, argilla, gli antibiotici, gli antiinfiammatori (ananase) e anche dei prodotti omeopatici. Sono una metodica, ho seguito tutti i consigli alla lettera e nell’arco di poco più di una settimana tutto si è risolto per il meglio ma non è stato facile continuare ad allattare Giugiù (può essere veramente molto doloroso) ed occuparmi di lui con la febbre alta e tutto il resto. Con Patata, la mia seconda figlia, ero preparatissima, appena sentivo il seno duro o dolorante  iniziavo subito con gli impacchi caldi/freddi e il drenaggio del latte, per mia fortuna è stato sufficiente.

 

Che cosa è la mastite?

La mastite è in un’ infiammazione del tessuto mammario, generalmente presente da un solo lato. In genere è dovuta ad un ingorgo mammario o a un dotto ostruito non trattati adeguatamente e non risolti. Può essere anche causata dalle ragadi (in questo caso si tratta di un’infezione secondaria). La zona del seno colpita risulta indurita, dolente, è evidente un arrossamento superficiale, la pelle risulta molto calda e lucida. Si può avere una sintomatologia molto simile all’influenza, febbre media o elevata, spossatezza, brividi, mal di testa, dolori alle articolazioni, un pesante senso di malessere generale, dolore o una sensazione di bruciore continuo e/o durante l’allattamento. In rari casi si può formare un ascesso che può richiedere drenaggio chirurgico.
Circa una su 10 mamme che allattano si trovano a dover affrontare la mastite. In genere è più frequente nelle mamme che allattano per la prima volta. Può verificarsi in qualsiasi fase dell’allattamento, anche se è più comune nel primo mese quando si sta imparando ad allattare e la produzione di latte non è ancora calibrata sul neonato.
Avere la mastite può essere una brutta esperienza ma siate certe che con il giusto trattamento, la mastite può guarire in fretta. Purtroppo è possibile che si ripeta più di un episodio, è d’altra parte improbabile che scolpisca entrambi i seni in contemporanea (nel caso consultare subito il medico o un centro di sostegno all’allattamento).


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Da che cosa è causata la mastite?

La mastite è spesso causata da:

  • dalla stasi del latte (dato che il latte materno è un ottimo terreno di crescita per i batteri), quando si inizia ad allattare la produzione di latte non è ancora calibrata alla richiesta del neonato (produci più latte di quanto il neonato ne prenda). All’inizio si tratta di un ingorgo mammario che non affrontato correttamente porta alla mastite;
  • dal mancato drenaggio (svuotamento) del seno che può essere dovuto a varie cause, saltare una poppata ( ad esempio il bambino inizia a fare una pausa molto lunga di notte oppure uscite e state lontano dal bebè, senza poterlo attaccare al seno per troppe ore) abbreviare le poppate, il bambino non si attacca correttamente  e quindi non si ha una suzione corretta, un uso errato del tiralatte. Anche in questo caso si tratta di un ingorgo mammario che non affrontato correttamente provoca la mastite;
  • dalla pressione esercitata sul seno da reggiseni troppo stretti o dal dormire con il reggiseno, ma può anche essere dovuta alla pressione esercitata dalla tracolla di una borsa o ancora dal dormire a pancia in giù o dalla pressione dovuta al neonato che dorme sul vostro seno;
  • un infortunio al seno (ad esempio un trauma);
  • da ragadi al capezzolo. A volte, la stasi del latte può peggiorare e trasformarsi in mastite infettiva. Questo può succedere se hai delle ragadi al seno. L’infezione può passare attraverso le piccole lesioni del capezzolo ed arrivare a livello del sistema linfatico del seno.
  •  da una dieta ricca di grassi saturi, sembra che possa aumentare le ostruzioni ricorrenti dei dotti mammari.

 

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Come si previene la mastite?

  • Occorre porre attenzione all’igiene della mammella durante l’allattamento. La mamma deve lavarsi sempre il seno con acqua prima e dopo la poppata, è sconsigliato l’utilizzo di detergenti più di una volta al giorno (potrebbero irritare la pelle);
  • è molto importante imparare ad attaccare correttamente il bambino al seno così da prevenire la comparsa di ragadi ed irritazioni;
  • prevenire l’ingorgo mammario e/o affrontarlo adeguatamente. Spesso è sufficiente attaccare al seno spesso il bambino, e nel caso eseguire gli impacchi caldi prima della poppata e gli impacchi freddi post poppata per risolvere il problema.

 

Come si cura la mastite?

  • Se avete la mastite non dovete assolutamente smettere di allattare, è importante svuotare il seno dal latte (il latte, come già detto, è un ottimo terreno di proliferazione batterica, i patogeni implicati nell’infezione sono innocui per la salute del neonato). E’ consigliato allattare il bambino spesso, anche ogni due ore. Se non è possibile, ad esempio a causa del forte dolore, usate il tiralatte continuando ad allattare il bambino dal seno sano;
  • il medico deciderà in base alla gravità se prescrivere, antibiotici, antinfiammatori ed analgesici;
  • sono consigliati impacchi caldi, applicati sulla parte di seno infiammata (non sui capezzoli), prima della poppata. Potete utilizzare ad esempio un piccolo asciugamano che immergerete in acqua ben calda e applicherete poi sul seno più volte (facilita il fluire del latte). Oppure potete optare per una doccia calda sul seno.
  • sono consigliati impacchi freddi ,s applicati sulla parte di seno infiammata (non sui capezzoli), dopo la poppata. Potete usare la borsa del ghiaccio o ad esempio una busta di prodotti surgelati;
  • sono consigliati impacchi con foglie di cavolo verza precedentemente raffreddate o congelate;
  • sono indicati gli impacchi con argilla verde;
  • utilizzare l’Ananase come antiinfiammatorio (a base di bromelina, un enzima proteolitico estratto dal gambo d’ananas, è molto efficace);
  • Infine è consigliato riposare il più possibile.

Se il processo infiammatorio da origine a un ascesso, fortunatamente capita raramente, può rendersi necessario il drenaggio chirurgico, effettuato con una piccola incisione.

 

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