La bronchiolite è un’infezione acuta del sistema respiratorio, di origine virale, che interessa le basse vie respiratorie dei bambini. Il virus che la causa provoca il restringimento del diametro dei bronchioli, le sottili ramificazioni finali dei bronchi, riducendo il flusso di aria nei polmoni e causando difficoltà respiratorie.
La bronchiolite è stagionale (autunno-inverno) e interessa soprattutto i bambini fino a due anni di età, con un picco di incidenza massima nei lattanti di età inferiore ai 6 mesi. In buona parte dei casi il problema si risolve senza conseguenze ma in alcune situazioni può rendersi necessario il ricovero ospedaliero.
Quali sono le cause della bronchiolite?
La causa più comune è il virus respiratorio sinciziale (VRS), particolarmente frequente nel periodo invernale. Altri virus che possono provocare la bronchiolite sono alcuni virus parainfluenzale (1, 2 e di tipo 3), i virus influenzali A e B e gli adenovirus. Il virus si trasmette per contatto diretto tramite le secrezioni nasali o le microgocce di saliva immesse nell’ambiente respirando e tossendo. La fase di contagio dura tipicamente da 6 a 10 giorni .
Quali sono i sintomi?
Nei casi più leggeri il bambino manifesta sintomi di lieve entità, tipici delle classiche patologie invernali, quali rinorrea (naso che cola), tosse e febbre. In questi casi la situazione si risolve spontaneamente nell’arco di pochi giorni.
Nei casi più severi il bambino dopo una fase iniziale di 2 o 3 giorni con rinorrea, tosse e febbre, evidenzia forti difficoltà respiratorie, affanno, tachipnea (respirazione accelerata) e una forte tosse con sibili e/rantoli.
I sintomi tipici della bronchiolite includono anche:
- pelle bluastra (il viso è cianotico) dovuta alla mancanza di ossigeno ;
- febbre di entità variabile;
- rientramenti intercostali;
- possibilità di episodi di apnea (episodio di pausa respiratoria prolungata e/o pericolosa), il rischio è maggiore in bambini nati prematuri o di età inferiore alle 6 settimane;
- il bambino ed ancor più il neonato possono diventare cosi spossati da avere difficoltà a respirare.
Possono inoltre essere presenti otite media, congiuntivite e faringite.
Di solito i sintomi migliorano nel giro di una settimana e le difficoltà respiratorie in qualche giorno.
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Quali sono i maggiori fattori di rischio?
Fra i bambini che contraggono la bronchiolite alcuni sono più a rischio di sviluppare forme gravi tali da richiedere l’ospedalizzazione:
- bambini esposti al fumo passivo;
- la pericolosità è tanto maggiore quanto minore è l’età del neonato, il fattore di rischio è molto alto per lattanti di età inferiore alle 6 settimane e peggiora nei nati prematuri;
- familiarità per asma e atopia;
- bambini con patologie preesistenti, cardiopatie congenite, deficit immunitari, fibrosi cistica.
Quando devo chiamare il medico?
Chiamate immediatamente il pediatra o andate al pronto soccorso se:
- il bambino mostra forte sonnolenza e stanchezza e non risponde agli stimoli;
- la pelle diventa bluastra (viso,labbra, unghie);
- presenta difficoltà a respirare.
Tenete conto dei fattori di rischio sopra riportati.
Come avviene la diagnosi?
La diagnosi di bronchiolite è prettamente basata su riscontri clinici, confermata in alcuni casi da accertamenti di laboratorio e strumentali.
Come si può cercare di prevenire la bronchiolite?
I suggerimenti che riporto di seguito sono utili per aiutare a prevenire genericamente una patologia virale o batterica
- evitate se potete il contatto con persone raffreddate o influenzate;
- evitate se potete i mezzi di trasporto pubblici;
- evitare se potete di frequentare luoghi chiusi e affollati;
- lavate spesso e con cura le mani sia vostre che del bambino (sempre dopo non aver rispettato i tre punti precedenti);
- Fate lavaggi nasali al bambino quotidianamente e diverse volte al giorno quando è raffreddato.
Cura e terapia
In genere la bronchiolite si risolve spontaneamente, nei casi lievi non è quindi necessaria una terapia specifica, si cerca semplicemente di alleviare i sintomi con frequenti lavaggi del naso, ambienti areati e con aria non troppo secca e riposo.
Nei casi più severi risulta di primaria importanza ovviare alla carenza di ossigeno con l’ossigenoterapia. Non è in genere raccomandato l’uso di antivirali nè di antibiotici (gli antibiotici non sono efficaci contro le infezioni virali) a meno che non si sospetti un’infezione concomitante o secondaria.
Se il bambino risulta disidratato, l’affanno e l’accelerazione respiratoria possono creare problemi sia a mangiare che a bere, è importante idratarlo con un’infusione di liquidi.
Link di approfondimento:
La bronchiolite. Portale Sanitario Pediatrico, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
I contenuti dell’articolo pubblicato non vogliono in alcun modo sostituire il parere del proprio pediatra, ma devono considerarsi note a carattere informativo.