Negli ultimi anni sta tornando, per così dire di moda, fasciare il bebè subito dopo la nascita. In passato la fasciatura veniva praticata con lo scopo di raddrizzare le gambe e gli arti del neonato. Al di là di questi scopi, ormai superati, studi recenti hanno dimostrato che fasciare il bambino aiuta a donargli maggiore serenità, offrendogli quel senso di contenimento che ricrea in un qualche modo l’ambiente uterino nel quale ha trascorso i nove mesi.
Molti puericultori sono favorevoli a questa pratica, fra questi mi piace ricordare Tracy Hogg, autrice di uno dei miei libri preferiti e sicuramente fra i libri più letti dai neogenitori, “Il linguaggio segreto dei neonati”. L’autrice scrive: “Appena usciti dalla posizione fetale, i neonati non sono abituati agli spazi aperti e non si rendono conto di avere braccia e gambe proprie. Quando sono troppo stanchi, quindi, è necessario immobilizzarli perchè vedere le proprie membra in movimento li spaventa molto e allo stesso tempo questa esperienza stimola ancor più i loro sensi già troppo impegnati.” La Hogg suggerisce di continuare a fasciare il bebè per le prime sei settimane ma dopo la terza, quando il neonato cerca di mettersi le manine in bocca, consiglia di lasciargli le mani libere e aiutarlo a portarle vicine al viso.
Sembra che fasciare il bebè diminuisca e prevenga le coliche gassose, favorisca il sonno del neonato facilitando l’addormentamento, e aumentando le ore di sonno. Inoltre un neonato fasciato dorme in posizione supina, sulla schiena, senza avere la possibilità di rigirarsi mentre dorme, il che riduce il rischio di Sids.
Non c’è un’unica tecnica per fasciare il bebè l’importante è avvolgerlo bene in modo da ridurne la possibilità di movimento, facendo attenzione che la fasciatura non sia troppo stretta. Per la fasciatura è indicato un panno in materiale leggero, consigliatissima la mussolina, un tessuto di cotone a trama rada che permette alla pelle di respirare, fornendo al neonato una sensazione di contenimento senza sentirsi costretto (il tessuto è morbido) e calore senza causare un eccessivo surriscaldamento, in alternativa potete usare una copertina elastica. Fate comunque sempre attenzione a non fasciare troppo stretto il neonato e a non surriscaldarlo.
Potete trovare la mussolina nelle mercerie ben fornite o acquistarla on line ( ad esempio Natura bioallegra, mussoline).
Molte puericultrici tengono a precisare che la fasciatura è un’ ottima soluzione per aiutare il bebè a calmarsi e riposare tranquillo ma attenzione il neonato non deve essere sempre tenuto fasciato, il bambino non deve essere sempre tenuto calmo. La fasciatura non deve diventare un metodo per zittirlo e metterlo in culla o sulla sdraietta senza occuparsene.
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Come fasciare il neonato
Stendete la mussolina sul tavolo e piegate il lembo superiore così da formare un triangolo. Appoggiate il neonato al centro in modo che le sue spalle siano al di sotto della piegatura (A). Piegate la parte sinistra della mussolina così da avvolgere il braccio e fatela passare sopra il petto. Bloccate il lembo sotto il corpo del neonato (B-C). Piegate la parte inferiore facendo in modo di coprire i piedi del piccolo e bloccatela dietro le spalle (D). Ora ripiegate la parte destra e fermatela sotto il corpo del bebè (E-F).
Ecco anche un bel video su come fasciare il neonato. Noterete che la fasciatura viene ottenuta in modo leggermente diverso rispetto al metodo appena descritto, ma come dicevo non c’è una sola tecnica.
Istruzioni per fasciare il neonato a cura dell’ostetrica Sara Notarantonio (da Pianetamamma)