Crosta lattea: come riconoscerla e curarla

La crosta lattea può essere presente già nelle prime settimane di vita del neonato e durare fino ai quattro cinque mesi di vita, a volte può persistere fino anche all’anno di età. E’ caratterizzata da squame giallognole presenti sulla testa del bebè. Può essere utile l’utilizzo di detergenti a base oleosa.

Che cosa è la crosta lattea?

La crosta lattea è un disturbo molto frequente, colpisce circa il 30% dei neonati, ovviamente con diversa gravità e si risolve spontaneamente intorno al quarto mese di vita, anche se in alcuni bambini  può persistere anche fino ai sei, dodici mesi. Il nome corretto è dermatite seborroica infantile. E’ caratterizzata dalla comparsa sulla testa del neonato, di squame simili a forfora, di colore bianco o giallognole, saldamente attaccate alla cute.
Le croste hanno un aspetto untuoso ed il loro colore tende a diventare più scuro, giallognolo e in seguito tendente al marrone con il passare dei giorni. Il bambino non avverte alcun fastidio a parte un po’ di prurito.
Può capitare, anche se più raramente, che la dermatite si diffonda intorno a orecchie e sopracciglia del bambino, sulle palpebre, o anche sotto le ascelle e al collo.
La crosta lattea non è contagiosa.

crosta lattea
Quali sono le cause della crosta lattea?

La crosta lattea dei neonati è dovuta ad una anomala produzione di sebo cutaneo, sostanza grassa prodotta dalle ghiandole della pelle.
La causa dell’eccessiva stimolazione delle ghiandole sebacee è tuttora sconosciuta: alcuni esperti ritengono che possa essere causata dalla presenza di ormoni androgeni materni presenti nell’organismo del bebè nei primi mesi di vita, altri additano quale causa  una certa immaturità del processo di rigenerazione della cute, altri studi indicano come responsabile il comportamento anomalo di  un fungo, la Candida albicans o di un lievito, il Pityrosporum orbicolare,  normalmente presenti sulla pelle. Non è stata dimostrata invece nessuna correlazione della crosta lattea con il latte materno o con l’alimentazione della madre stessa.

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Come si cura la crosta lattea?

E’ importante pulire nel modo giusto il cuoio capelluto in modo da non stimolare ulteriormente la produzione di sebo. I capelli devono essere lavati ogni due giorni con un detergente delicato a base oleosa. Prima del lavaggio si possono ammorbidire le croste, con un batuffolo di cotone o una garza imbevuti di olio di mandorle o di oliva (da lasciare in posa una decina di minuti). In farmacia trovate anche alcuni prodotti specifici per la crosta lattea, che possono essere utili se le croste sono molto grandi e spesse.
Dopo aver ammorbidito il cuoi capelluto pettinate delicatamente i capelli del bebè con un pettine a denti fitti e punte arrotondate (lo trovate in farmacia). Prestate particolare attenzione alle zone più delicate del capo, quali le fontanelle craniche. Buona parte delle crosticine, ora morbide, si staccheranno, non forzate il distacco delle croste, ne prolungate per troppo tempo questa operazione, così da non irritare il cuoio capelluto. A questo punto lavate bene i capelli con lo shampoo delicato oleoso. Se il cuoio capelluto non è irritato ( e neanche il vostro bambino lo è) potete ripetere l’operazione con il pettine, altrimenti rimandate al prossimo lavaggio. Normalmente sono necessari diversi lavaggi, condotti in questo modo, “per ripulire”  il cuoio capelluto.
Infine si può tamponare il cuoio capelluto con olio di borragine o di ribes nero (si trovano facilmente in erboristeria), utili per riequilibrare la produzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee.

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Quando è utile contattare il pediatra?

Contattate il medico se la crosta lattea è molto abbondante, si è estesa al di fuori del cuoio capelluto o se vi è capitato  di osservare dei piccoli sanguinamenti.
Il medico potrà suggerire uno shampoo antiforfora o se il cuoio capelluto è infiammato, prescrivere una crema cortisonica. Più raramente, se ritiene che l’infezione sia dovuta al proliferare di un lievito, potrà prescrivere un antimicotico locale.

Comportamenti sbagliati (controproducenti):

 Lavare i capelli troppo spesso (potrebbe far incrementare ulteriormente la produzione di sebo);

– Utilizzare uno shampoo troppo aggressivo. Utilizzate sempre shampoo delicati specifici per bebè;

Mai togliere le crosticine forzando o grattando (potreste provocare delle piccole ferite);

– Prestate particolare attenzione alle zone delle fontanelle craniche.

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