La febbre nei bambini: come e quando intervenire

La febbre non è una malattia, ma una reazione naturale dell’organismo per difendersi dalle infezioni: l’aumento della temperatura è quindi un meccanismo di difesa. La maggior parte dei genitori è ansiosa di abbassare la febbre del proprio piccolo ma in realtà la temperatura corporea elevata andrebbe in genere solo monitorata e, solo in determinati casi, prontamente abbassata.

Quando è necessario intervenire per abbassare la febbre del bambino?

  • Quando provoca malessere nel bambino. In generale si dice che è consigliato somministrare un antipiretico quando la febbre supera i 38 °C in quanto genericamente è questa la temperatura corporea oltre la quale il bambino accusa malessere. In realtà dovete osservare il bambino, un bambino con 38 °C, ma anche 39 °C di febbre, che gioca, sorride, non accusa particolari malesseri, è socievole, non necessita di un farmaco antipiretico. Al contrario un piccolo che pur avendo una temperatura corporea anche inferiore ai 38 °C si lamenta, non vuole mangiare, sta a letto tutto il giorno, è sofferente richiede la somministrazione di antipiretici.
  • Quando la temperatura supera i 40 °C nel bambino (contattate anche il pediatra).
  • Quando il bambino ha avuto precedenti episodi convulsivi febbrili.

 

Cosa fare se il bambino ha la febbre

  • Scoprite il bambino. Lo aiuterete così a disperdere il calore e far diminuire la temperatura corporea. Tenetelo coperto solo quando la temperatura sta salendo e il bambino ha i brividi.
  • Fatelo bere abbondantemente. Se il bambino riesce a mangiare è sufficiente bere abbondante acqua, camomilla, tè leggero o bevande che gradisce, se invece il bambino non mangia (o ha vomito e diarrea) potete provare a offrirgli delle soluzioni reidratanti di sali minerali. Solitamente non sono molto amate dai bambini, raffreddandole precedentemente in frigo risultano più gradevoli.

 

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Come utilizzare gli antipiretici

Il farmaco di prima scelta come antipiretico, nei bambini sotto i 6 anni di età, è il paracetamolo (Tachipirina, Efferalgan, Acetamol etc). E’ consigliata l’assunzione per bocca, almeno che il bambino non vomiti. Funziona sia come antipiretico che come antidolorifico. E’ presente in commercio in diversi formati per età pediatrica, gocce, sciroppo e supposte. E’ molto importante somministrare il giusto dosaggio al bambino e non superare il numero massimo consentito di somministrazioni, così da ridurre al minimo la possibilità di incorrere in effetti collaterali e intossicazioni. Quando acquistate il farmaco controllate con calma sul bugiardino il dosaggio corretto del farmaco in base al peso e all’età dei vostri figli e segnatelo in modo evidente sulla confezione (ad es Giulia, 2 anni , 12 chili, 5 ml ogni 4 ore, Filippo 5 anni, 18 chili, 8,5 ml ogni 6 ore). In tal modo in una situazione, un po’ più concitata per la febbre alta del bambino, non incorrerete in possibili errori.

Un metodo pratico per calcolare velocemente, in modo sufficientemente preciso, il giusto dosaggio se utilizzate la Tachipirina  è il seguente:

Tachipirina gocce: somministrare 3 gocce per ogni chilo di peso corporeo ogni 5-6 ore.

Tachipirina sciroppo: somministrare la metà del peso corporeo del bambino in ml di sciroppo (ossia se il bambino pesa 14 chili somministrare 7 ml di sciroppo).

Tachipirina supposte: somministrare la supposta da 62,5 mg ai neonati di peso compreso tra 3,2 kg e 5 kg, supposte da 125 mg fino agli 11-12 chili di peso, supposta da 250 mg dagli 11 chili ai 20 chili di peso. Ai bambini di peso compreso fra gli 11 e 12 chilogrammi di peso è possibile somministrare 1 supposta da 125 mg ogni 4 ore o una supposta da 250 mg ogni 8 ore.

Il farmaco da utilizzare come seconda scelta (dal momento che presenta maggiori effetti collaterali rispetto al paracetamolo), se la febbre non risponde al paracetamolo, è l’ibuprofene (Nurofen, Brufen etc). Tale farmaco ha funzione antidolorifica, antipiretica e antiinfiammatoria. Può essere somministrato dai tre mesi di vita in poi ( peso minimo del neonato 6 chili). Somministrare il farmaco a stomaco pieno o dopo aver mangiato qualcosa. Ancor più in questo caso è importante rispettare il dosaggio e l’intervallo di somministrazione (di 8 ore). Se utilizzate lo sciroppo Nurofen, un modo semplice per calcolare il corretto dosaggio in ml di sciroppo consiste nel dividere il peso del bambino per 3 (dose minima) o per 2 (dose massima consentita). Ossia per un bambino di 15 chili la dose oscilla tra  5 ml e 7,5 ml di sciroppo Nurofen ogni 8 ore.

 

Dopo quanto tempo dalla somministrazione la temperatura diminuisce?

E’ consigliabile misurare la temperatura dopo un’ora dalla somministrazione del farmaco per valutarne l’efficacia. Ricordate che lo scopo non è normalizzare la temperatura ma tenerla sotto controllo. Se da una temperatura iniziale di 39,5 °C raggiungiamo i 38- 38,5 °C e il bambino non è più sofferente, abbiamo ottenuto lo scopo desiderato.

 

..e se la temperatura non diminuisce (i farmaci antipiretici non hanno effetto)?

In questo caso potete effettuare, per almeno una ventina di minuti, delle spugnature con acqua tiepida su fronte,viso,  ascelle, inguine, braccia e gambe o fare un bagno tiepido al piccolo per alcuni minuti.

 

Contattate il vostro pediatra al più presto se:

  • è la prima volta che il piccolo ha la febbre;
  • il neonato ha meno di tre/sei mesi, (è sufficiente una febbre di 37,5-38 °C);
  • il bambino presenta difficoltà a respirare, ha dolori addominali con vomito, è in stato confusionale, ha avuto le convulsioni, ha rigidità al collo (non riesce a piegare la testa in avanti), è molto sonnolento (si fa fatica a svegliarlo);
  • la temperatura supera i 40°C (non tende a calare due ore dopo la somministrazione dell’antipiretico);
  • il bambino piange in continuazione, ha un dolore (potrebbe essere otite etc).

Consultate il pediatra con più tranquillità, nell’arco di 24-48 ore, se il bambino ha la febbre ma non presenta le situazioni sopra riportate.

Prima di chiamare il pediatra segnatevi i seguenti dati, utili per il medico: età e peso bambino, temperatura (tipo di termometro, sede di misurazione della temperatura), come è il bambino (sofferente a letto, gioca, mangia o altro), da quanto ha la febbre, eventuali altri sintomi presenti, farmaci eventualmente somministrati.

 

La febbre nel bambino consigli pratici per genitori a cura del Dott. Sandro Cantoni

 

La febbre nei bambini, come e quando intervenire, link consigliati:

Come si cura la febbre nei bambini

I contenuti dell’articolo pubblicato non vogliono in alcun modo sostituire il parere del proprio pediatra, ma devono considerarsi note a carattere informativo.

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