Questo libro è la dimostrazione di come la scelta del titolo, in questo caso la scelta di come tradurre il titolo di un libro, sia fondamentale per il suo successo.
Il libro in questione si intitola in inglese ” The scientist in the crib” (di Alison Gopnik, Andrew Meltzoff e Patricia Kuhl) ossia lo scienziato nella culla ma in italiano il titolo scelto per il libro è ” Tuo figlio è un genio”. Tutte le volte che ho intravisto il libro in libreria ho sempre pensato (senza peraltro mai prenderlo neanche in mano), che fosse adatto a genitori un po’ megalomani, che pensano di avere un figlio genio o che si aspettano che lo diventi.
Ho cambiato idea a riguardo dopo aver letto l’articolo di Antonella Reffieuna su lastampa.it, la presentazione che fa del libro lo rende ai miei occhi estremamente interessante e affascinante, avendo peraltro una bambina di poco più di due anni. L’autrice della recensione è un’esperta del settore, docente presso la Facoltà di Psicologia dell’Università di Torino, autrice lei stessa di numerosi testi inerenti la psicologia e lo sviluppo del bambino, adottati in diverse università italiane.
Il pezzo inizia così:” Molti di noi pensano che (il neonato) sia l’immagine dell’innocenza, che sia privo di difese, completamente dipendente dall’adulto. In realtà ciò che vediamo nella culla è la mente più meravigliosa che sia mai esistita, la più potente macchina capace di apprendere. La bocca e le minuscole dita sono strumenti che esplorano il mondo alieno che lo circonda con una precisione maggiore dei robot inviati su Marte. Le orecchie assumono il ronzio incomprensibile del rumore nel quale è immerso e impeccabilmente lo trasformano in linguaggio pieno di significati. I grandi occhi, che talvolta sembrano scrutare nella tua anima, riescono davvero a decifrare i tuoi sentimenti più profondi. La testolina coperta di peluria contiene un cervello che ogni giorno costruisce milioni di nuove connessioni nervose. Ciò, perlomeno, è quanto ci è stato rivelato da tre decenni di ricerche scientifiche sui bambini”.
Queste poche righe (tratte da Tuo figlio è un genio) mi hanno affascinata, descrivono in modo poetico le potenzialità e la magia dello sviluppo di ciascun bambino.
L’autrice commenta così il pezzo virgolettato:” Il libro da cui sono tratte le righe riportate induce invece a provare addirittura stupore nel leggere come funziona un bambino piccolo, da 0 a 3 anni; come funziona la sua mente; come sia capace di apprendimenti complessi che nessun adulto, neppure lo scienziato più preparato, riesce a realizzare se non a prezzo di una fatica immane. ”
Non mi resta che leggerlo.
LEGGI TUTTO: Brutto titolo, testo bellissimo per capire i bambini (e noi) di Antonella Reffieuna, lastampa.it