Sicuramente non tutti i neonati sono uguali, alcuni bambini dormono senza alcun problema da appena nati, altri sono un po’ più problematici (diciamo così). Il mio primo figlio ha deciso di non dormire dal primo giorno in cui è nato, il parto era stato difficile probabilmente traumatico anche per lui. Era una bestiolina famelica, voleva mangiare praticamente ogni due ore/due ore e mezzo, notte compresa. Dietro consiglio delle puericultrici della clinica dove avevo partorito (Ospedale Maggiore Policlinico, Clinica Mangiagalli Milano) allattavo con molta convinzione e altrettanta fatica a richiesta (con la seconda figlia sono stata un po’ meno rigida per sopravvivenza). Nel primo mese di vita il mio nano è cresciuto di quasi 1,5 chili. Da parte mia non desideravo altro che dormire per quattro ore di fila, avete presente la sensazione di alzarsi la mattina ed avere la nausea per la mancanza di sonno? Piano piano le cose sono migliorate e fortunatamente con la seconda bambina tutto è stato più facile, probabilmente un po’ per esperienza mia e un po’ per l’ indole della bambina. Normalmente nei primi mesi di vita del bambino si farebbe di tutto per dormire un po’ di più, ecco quindi qualche suggerimento pratico per calmare e far addormentare il vostro piccolino.
Innanzitutto poniamoci dal punto di vista del neonato, cerchiamo di capire le ragioni del suo nervosismo. Fino a poco tempo prima viveva in un ambiente protetto e ovattato, luce attenuata, temperatura costante, si sentiva sicuro e contenuto nell’utero, la mamma lo cullava muovendosi dolcemente. Tutto ciò gli è appena venuto a mancare, per non parlare del cambio di respirazione, ora utilizza i suoi polmoni e del nuovo modo di alimentarsi, con uno stomaco e un intestino non ancora completamente maturi, che a volte possono dare fastidio. Vista così la situazione, mi verrebbe da dire che è naturale che sia un po’ più nervoso ed abbia qualche problema a tranquillizzarsi, quasi quasi mi sento solidale, gli sono appena state cambiate tutte le abitudini che lo avevano calmato e cullato nel ventre materno.
Quando si cerca di calmare o addormentare un bambino appena nato, dobbiamo cercare di ricreare il più possibile l’ambiente tranquillizzante del grembo materno e cercare di abituarlo in modo graduale, progressivo al nuovo ambiente esterno. In tutte le culture si è sempre cercato, sicuramente in modi diversi, di fare proprio ciò, portare i bambini nella fascia fa sentire loro il battito cardiaco, il calore egli odori della mamma, le fasciature servono a contenere il neonato come nel grembo materno, i suoni sussurrati, le ninne nanne ripetitive o le pacchette ritmate sulla schiena mimano i rumori che il feto poteva sentire nell’utero, i fruscii, i suoni ovattati, il battito del cuore materno etc etc.
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Quando si è reduci da molte notti insonni è difficile crederlo, ma con il tempo tutto migliora e qualsiasi bambino impara a dormire, avere questo punto ben presente può esserci di consolazione nei momenti più difficili.
Ecco alcuni suggerimenti per la nanna del neonato, come tranquillizzare e far addormentare un bebè
– Prima della nanna è importante rilassare il piccolo, fare ogni sera, alla stessa ora (l’abitudine rassicura i bambini), un bagnetto rilassante o un massaggio lo preparerà alla nanna. Se fatto nel modo giusto, con tranquillità, con delicatezza non sarà un dovere per la mamma, ma un momento di entrambi, particolare, di coccole, intimo.
– Quando è nell’utero il neonato è abituato a stare in posizione fetale, rannicchiato, è quindi normale che abbia bisogno di un po’ di tempo per abituarsi a stare sdraiato a pancia in su. E’ importante però abituarlo fin da subito a questa posizione visto l’importanza che ha per la prevenzione della SIDS.
– E’ importante mettere il neonato nella culla prima che si addormenti (mettetelo giù un attimo prima, quando è rilassato e pronto alla nanna). Ammetto che a volte non è facile, i neonati allattati al seno spesso si staccano dal seno addormentati ma se il piccolo si addormenta in braccio alla mamma, quando si sveglierà cercherà ovviamente le braccia che lo avvolgevano o lo ninnavano, sentendosi in un ambiente estraneo. Se quando lo mettete giù si risveglia, consolatelo con la vostra voce e provate a dargli dei leggeri colpetti ritmati sulla coscia o sul sederino dal basso verso l’alto, rilassa il neonato e lo accompagna dolcemente nel mondo dei sogni nel suo lettino.
– A molti neonati piace sentirsi circondati, contenuti (la funzione della fasciatura). La puericultrice che mi ha aiutata con la mia seconda figlia, mi consigliò “di bloccarla” , contenerla, con una copertina “avvolta ” intorno sotto le braccia e di cercare di rendere la culla più piccola, in modo da diminuire lo spazio della bambina, mettendo una copertina arrotolata lungo i bordi (con la mia Patata funzionava, si tranquillizzava e finiva sempre con la testolina attaccata nello stesso punto del bordo).
– Potete provare a mimare il suono che il bebè sentiva nell’utero, il classicissimo ” Ssshhh, Ssshhh. Questo suono probabilmente ricorda al neonato il suono prodotto dal sangue che scorre nel corpo della mamma, un po’ come i colpetti ritmici sulla schiena, metodo efficace per calmare un neonato che piange, gli ricordano il battito cardiaco della mamma.
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– Il ciuccio, il riflesso di suzione è fondamentale per calmare il neonato, lo sanno bene le mamme che allattano al seno. Per rendere il bambino, per così dire più indipendente, potete utilizzare un ciuccio che lo aiuti a calmarsi. Il ciuccio non è di per sè un vizio, basta toglierlo al momento giusto e in genere i bambini lo lasciano abbastanza tranquillamente tra i due e, al massimo, i tre anni di età (spesso siamo noi genitori più preoccupati del bambino).
– Cullare il neonato sicuramente aiuta a rilassarlo. Crescendo diminuirete il tempo e l’ampiezza del movimento con cui lo cullate e piano piano diventerà indipendente ma ora è appena nato e ha bisogno di voi.
– Tenere il neonato in un marsupio o nella fascia lo calma e lo fa dormire e permette a voi di muovervi e fare altre cose.
Crescendo il bambino svilupperà poco alla volta, anche grazie al vostro aiuto, la capacità di essere indipendente e fare a meno di questi aiuti esterni per rilassarsi e per dormire. Ricordate che nei primi 4-5 mesi di vita non si può parlare di vizi del bambino, a questa età un bambino acquisisce un’ abitudine o la cambia nell’arco di tre giorni.