Ecco di seguito alcuni tipici incidenti che possono capitare al nostro bambino e qualche consiglio per affrontarli al meglio.
Il bambino cade e prende un colpo alla testa
Quando un bambino cade e batte la testa possono presentarsi diverse situazioni:
– Se tutto si risolve in un bel pianto liberatorio, non ci sono segni importanti di contusione e in seguito riprende le sue normali attività, tutto bene.
– Se presenta una tumefazione nella sede in cui ha battuto che si gonfia, il classico bernoccolo, si deve applicare del ghiaccio per una decina di minuti e osservare il bambino nelle ore successive. Dopo il ghiaccio potete applicare un gel o una crema all’arnica anche per qualche giorno, diminuisce il gonfiore e l’infiammazione.
– Se il bambino perde conoscenza o vomita o mostra un comportamento insolito bisogna chiamare subito il 118 o andare al Pronto soccorso.
…e se esce sangue dal naso
E’ consigliabile far piegare in avanti la testa al bambino così da permettere il drenaggio di sangue e muco ed evitare così che deglutisca il sangue, ciò potrebbe provocargli il vomito. Dopo poco tempo dovete comprimere con pollice e indice la narice che sanguina o entrambe le narici se il sangue fuoriesce da entrambe, facendo una pressione per tre/quattro minuti, il tempo necessario perchè la fuoriuscita di sangue si arresti. E’ inoltre consigliato applicare impacchi di acqua molto fredda alla radice del naso.
…e se si è procurato una abrasione?
Le abrasioni anche leggere vanno sempre lavate bene e disinfettate. Se sono presenti piccoli tagli lineari ed è possibile avvicinare i lembi di pelle potete utilizzare i cerotti steri stripp (li trovate in farmacia). In caso di abrasioni più serie è bene lavare, disinfettare e far fare ulteriori medicazioni al medico.
Ostruzione delle vie aeree
Sono molti gli oggetti che un bambino può inghiottire facilmente, un tappo, la parte di un gioco, una pallina, una nocciolina, una caramella, questi sono tutti oggetti di piccole dimensioni che possono provocare l’ostruzione delle vie respiratorie del piccolo. In tali situazioni è necessario intervenire immediatamente. Per prima cosa dobbiamo distinguere se le vie aeree sono parzialmente o completamente ostruite. Se sono parzialmente ostruite, il bambino in questo caso tossisce, piange, si lamenta, dobbiamo chiedergli di tossire finchè non risolve la situazione, dopo di che va lasciato tranquillo qualche minuto prima di offrirgli il classico bicchiere di acqua. Se le vie respiratorie sono completamente ostruite il bambino in questo caso non riesce a parlare, non tossisce, alcuni medici dicono di pensare a un pesce, diventa cianotico. In tal caso bisogna intervenire immediatamente con le tecniche spiegate/illustrate nel video sotto riportato.
Soffocamento e disostruzione delle vie aeree nel lattante e nel bambino
LEGGI ANCHE: Ostruzione delle vie aeree superiori e manovre di disostruzione nel lattante
Ingestione di sostanze tossiche
Prima di tutto bisogna sempre rivolgersi, anche se avete solo il dubbio che la sostanza ingerita sia tossica, ad un CENTRO ANTIVELENI.
Prima di telefonare preparatevi a rispondere alle seguenti domande:
– Chi è il soggetto che ha assunto la sostanza e quanti anni ha?
– Quale prodotto, sostanza, pianta è stato ingerito? Quali sono i componenti? (Tenete il prodotto a portata di mano o portatelo al Pronto soccorso).
– In che quantità è stato assunto?
– Da quanto tempo è successo?
– Ci sono sintomi? E se si quali?
Queste sono le domande che l’operatore del centro vi porrà.
Ricordatevi di avere sempre a portata di mano, ad esempio sulla rubrica del cellulare, il numero del Centro antiveleni, in un momento di panico può essere difficile procurarselo.
LEGGI ANCHE: Centri antiveleno in Italia
Non fate mai vomitare il bambino potreste peggiorare la gravità della situazione. Se infatti ha, ad esempio, ingerito un prodotto caustico, con il vomito i danni all’esofago si aggravano.
Mai far bere latte, in genere è inutile, può inoltre rendere alcune sostanze tossiche liposolubili più facilmente assorbibili e non permettere, in ultimo, di effettuare la gastroscopia velocemente, dal momento che rende le pareti dell’esofago e dello stomaco opache.
… e se si è procurato una contusione
La prima cosa da fare se il bambino si è procurato una contusione consiste nel mettere qualcosa di freddo sulla parte colpita. Il freddo fa si che il sangue si diffonda meno nei tessuti circostanti il trauma, riduce il gonfiore e permette una guarigione più veloce. Tenete il ghiaccio sulla parte colpita per almeno 10 minuti. Cercate di tenere la parte colpita più in alto del cuore (tenete la parte colpita sollevata) per una ventina di minuti. Dopo il ghiaccio potete applicare un gel o una crema all’arnica per qualche giorno, un paio di volte al giorno, si riduce così il gonfiore e l’infiammazione.
…e nel caso di ustioni
Se l’ustione è limitata per estensione (non più grande del palmo della mano) e profondità (di primo grado), porre la zona ustionata sotto acqua fredda per 10-15 minuti in modo da alleviare il dolore ed evitare la formazione di piaghe. La cute, infatti, si surriscalda abbastanza lentamente e altrettanto lentamente si raffredda, perciò l’ustione può continuare a peggiorare anche dopo l’allontanamento dell’agente ustionante se non la si raffredda adeguatamente. Almeno che non si tratti di una piccola ustione veramente trascurabile è sempre meglio consultare il medico.
Se l’ustione è più estesa, chiamate immediatamente i soccorsi, coprite la parte lesa con del tessuto sterile bagnato in acqua fredda, tutto deve essere perfettamente pulito visto il rischio di infezioni, utilizzate se possibile le garze specifiche per ustioni. Evitare l’impiego di oli, pomate o altri preparati. Ponete il paziente in posizione antishock (supino con gli arti inferiori sollevati e capo in iperestensione se vi è perdita di conoscenza).
… e se lo punge un’ape, una vespa o un calabrone?
In genere nel punto dove avviene la puntura (in un soggetto non sensibilizzato) si ha arrossamento, gonfiore, dolore. Il dolore scompare nell’arco di un paio di ore, il gonfiore invece può continuare ad aumentare nelle 24 ore successive. Se vedete il pungiglione ancora conficcato nella pelle, l’unica che lascia il pungiglione è l’ape, dovete rimuoverlo con una tessera plastificata e se ne rimane una parte con un ago sterilizzato o delle pinzette (mai schiacciare la pelle circostante il pungiglione per cercare di estrarlo, fareste solo penetrare meglio il veleno). Applicate del ghiaccio o degli impacchi di acqua fredda nella zona dove è avvenuta la puntura per alleviare i sintomi e rallentare la diffusione del veleno. In seguito disinfettate accuratamente.
Se la puntura è di un calabrone i sintomi possono essere anche di tipo generale, vomito, diarrea, febbre, mal di testa. Sintomi generali possono insorgere anche in seguito a più punture di ape o vespa. E’ sempre meglio in tali casi o se il bambino è stato punto in bocca chiamare il medico.
Portate subito il bambino al Pronto soccorso se compaiono sintomi di allergia o se ha avuto precedenti reazioni allergiche alle punture.
… se lo punge una medusa?
Se il bambino ha avuto un brutto incontro con una medusa portatelo subito fuori dall’acqua, controllate che non vi siano parti della medusa ancora attaccate alla pelle e nel caso rimuovetele con oggetti flessibili (tipo tessera del supermercato, carta di credito…, non usate pinzette in quanto potreste spezzettare le parti rimaste e provocare un ulteriore rilascio delle sostanze urticanti). Lavate la parte colpita con acqua di mare. In genere il bruciore cessa nell’arco di 20 minuti. L’unico rimedio veramente utile è il gel al cloruro d’alluminio al 5%.
…e se si riempie le manine di spine?
Avete presente i fichi d’india? Il rimedio è la pinzetta e tanta tanta pazienza. Se le spine sono di rovo o di riccio attenti alla possibile infiammazione, potrebbe servire una pomata al cortisone.
Cosa fare nel caso di un colpo di calore?
Dobbiamo distinguere fra:
– esaurimento da calore, i sintomi compaiono progressivamente, lentamente, tipici sono pallore, pelle fredda e sudata, debolezza, vertigini. In questo caso dobbiamo chiamare immediatamente un medico, nel frattempo portiamo il piccolo in un luogo fresco, ben areato, lo sdraiamo con le gambe sollevate, gli diamo abbondante acqua da bere e lo raffreddiamo coprendolo con panni freschi e umidi.
– colpo di calore, i sintomi compaiono improvvisamente, la pelle calda e secca, si arrossa, non c’è sudorazione. Il bambino ha la febbre alta (40 °C), è confuso, in alcuni casi si ha perdita di coscienza, sono possibili episodi convulsivi e stato di shock. Chiamate immediatamente il pronto soccorso, dovete raffreddare il piccolo, portatelo in un luogo fresco, toglietegli i vestiti, fate spugnature di acqua fredda su tutto il corpo, impacchi di ghiaccio all’inguine e alle ascelle, dategli da bere abbondante acqua.
… e se lo morde una zecca
… e se ha una scheggia in una mano?
In genere le schegge possono essere rimosse agevolmente con un ago e una pinzetta sterili. Lavate bene e disinfettate la zona di pelle con la scheggia, se la scheggia è coperta dalla pelle usate l’ago sterilizzato per scoprirla e renderla più facilmente afferrabile, prendetela bene con la pinzetta e cercate di estrarla seguendo l’angolazione con la quale è penetrata. Una volta terminato disinfettate la cute.
… e se si rompe un dente? (classico un incisivo durante una caduta frontale)
Consolate e calmate il bambino. Per quanto riguarda il dente lo si può raccogliere e mettere in acqua salata (soluzione salina) o nel latte e portarlo con sé al pronto soccorso odontoiatrico. Per essere rincollato il dente deve essere vitale, cioè può essere ricollocato nel più breve tempo possibile, al massimo il giorno successivo all’incidente.
Le informazioni contenute in questo articolo non devono in alcun modo sostituire il rapporto medico-paziente; si raccomanda di chiedere il parere del proprio medico riguardo le indicazioni riportate.