Uso e abuso degli antibiotici: quando è davvero necessario dare l’antibiotico ai bambini?

Gli antibiotici sono farmaci in grado di eliminare i batteri. In Italia certamente vengono utilizzati non sempre in modo adeguato, molto spesso quando non sarebbero necessari, più della metà dei bambini italiani utilizza gli antibiotici almeno una volta all’anno, nel resto dell’Europa la percentuale di utilizzo è notevolmente inferiore.

I batteri sono causa di molti tipi di infezioni quali faringiti, otiti, ma anche situazioni più gravi quali polmoniti o meningiti ad esempio. Il punto dolente è rappresentato dal fatto che le medesime patologie possono essere anche di origine virale, anzi nella maggior parte dei casi sono proprio causate da un virus, e in questi casi, gli antibiotici non hanno alcuna efficacia, sono inutili. Non ha alcun senso dire a priori che si è favorevoli o contrari all’utilizzo degli antibiotici. Usati nel modo corretto, quando realmente servono, gli antibiotici sono utili anzi necessari, utilizzati a sproposito sono inutili se non dannosi.

Assumere l’antibiotico quando si ha un’infezione di origine virale, come l’influenza o il comune raffreddore, la maggior parte dei casi  di tosse e bronchite, le faringiti (escluse quelle causate da Streptococco) non aiuta a curare l’infezione, non aiuta  a far star meglio il bambino o ad accorciare i tempi della malattia e non aiuta neanche a prevenire eventuali complicanze batteriche, come alcuni pensano, sbagliando. L’antibiotico cura un’infezione batterica in corso non la previene.

La decisione se prescrivere o meno gli antibiotici spetta al pediatra, che valuterà, volta per volta, se l’antibiotico è utile o non serve.  La scelta non è così immediata, in quanto i sintomi di molte infezioni sono simili sia che siano di origine batterica che virale e spesso non ci sono neanche esami di laboratorio che permettono la distinzione.   E’ importante osservare con attenzione il bambino, se il piccolo malato sta relativamente bene, gioca, interagisce con la famiglia anche se ha la febbre alta, il medico può decidere di attendere qualche giorno e vedere come evolve la situazione, spesso si risolverà spontaneamente. Se invece il bambino respira male, è molto abbattuto e le condizioni generali non sono buone, il medico probabilmente deciderà di intervenire subito.

In altri casi è possibile decidere in base ai risultati di un esame di laboratorio o ad un attento controllo del paziente. 

La faringite ad esempio  può essere causata anche dallo Streptococco Emolitico di gruppo A, un batterio  che va curato con gli antibiotici, per accertarsi di questo tipo di infezione il medico potrà decidere di effettuare un tampone faringeo. In circa 24 ore si avrà la risposta dell’esame e se positivo al paziente verrà prescritto l’antibiotico adatto.

Per quanto riguarda le otiti invece, sia che il mal d’orecchio sia associato a febbre o meno, è meglio consultare sempre il pediatra che dopo aver visitato il bambino deciderà probabilmente, almeno che non si tratti di una forma di otite acuta purulenta (in  questo caso infatti il pediatra prescriverà l’antibiotico), di osservare come evolve la situazione per qualche giorno e di somministrare un farmaco antidolorifico/antiinfiammatorio, in genere paracetamolo, più raramente ibuprofene. Se nell’arco di qualche giorno la situazione non migliorerà il pediatra ricorrerà probabilmente ad una terapia antibiotica.

A volte siamo proprio noi genitori a spingere per l’antibiotico per preoccupazione, perchè vediamo i nostri piccoli sofferenti,  perchè siamo convinti che l’ antibiotico acceleri e assicuri la guarigione. In queste situazioni per il medico spesso è difficile resistere alle nostre pressioni. D’altra parte ci sono anche pediatri stessi che somministrano da subito, con più facilità rispetto ad altri colleghi, gli antibiotici. Il giusto equilibrio si ottiene probabilmente scegliendo con molta attenzione e cura il pediatra che si occuperà dei nostri figli, e una volta scelto, divenuto di nostra fiducia, ci affideremo con tranquillità al suo giudizio professionale.

L’abuso degli antibiotici può provocare diversi tipi di problemi a breve e lungo termine,  in primis qualsiasi farmaco non è mai del tutto innocuo, può causare degli effetti collaterali al paziente, in secondo luogo l’abuso degli antibiotici ha causato lo svilupparsi di ceppi batterici resistenti ai comuni antibiotici, problema non irrilevante che espone a gravi rischi la salute di tutti noi e richiede continui fondi per la ricerca di nuovi farmaci.

 

Ma quando l’antibiotico è necessario cosa dobbiamo fare per utilizzarlo in modo corretto?

– Gli antibiotici devono essere utilizzati solo dietro prescrizione medica (mai di propria iniziativa o come prevenzione).

– La terapia deve essere protratta per il tempo esatto indicato dal medico così evitare ricadute. Non è corretto interrompere la terapia dopo 6 degli otto giorni di terapia prescritti dal medico,  perchè il bambino sta , a nostro giudizio, bene e non ha più la febbre, facendo così si rischiano delle ricadute.

– Il dosaggio e gli intervalli di somministrazione dell’antibiotico prescritto dal medico devono essere rispettati con attenzione. 

 

Fonti principali:

Antibiotics Aren’t Always the Answer. Centers for disease control and prevention.

Antibiotici, quando, perchè, come. Portale sanitario pediatrico, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.

 

 

I contenuti dell’articolo pubblicato non vogliono in alcun modo sostituire il parere dello specialista di riferimento, ma devono considerarsi note a carattere informativo.

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