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L’utero è l’organo deputato alla gestazione, è qui che la blastocisti si annida all’inizio della gestazione ed è proprio questo organo a fornire nutrimento e protezione all’embrione prima e al feto poi, durante i nove mesi della gravidanza. E’ ancora l’utero, che al momento del parto, favorisce la nascita del bambino mediante le contrazioni.

Da un punto di vista anatomico l’utero di una donna adulta ha la forma di una pera rovesciata, con la parte più allargata in alto, dove troviamo le tube uterine e quella più ristretta verso il basso, dove si apre con la cavità vaginale.  L’utero ha una lunghezza di 6-7 centimetri, una larghezza massima nella sua parte superiore di 3,5-4 centimetri e uno spessore di 2,5 centimetri, il peso è di 50-60 grammi ed è  situato al centro della piccola pelvi. E’ caratterizzato dall’avere  una parete costituita da una successione di tonache che circoscrivono un lume (endometrio, miometrio e rivestimento peritoneale). La muscolatura liscia particolarmente sviluppata produce le contrazioni che determinano  l’espulsione del feto durante il parto.
Viene  suddiviso in due regioni principali, il corpo dell’utero, la porzione superiore, più espansa e voluminosa e il collo dell’utero o cervice uterina, la porzione inferiore, più piccola e ristretta, rivolta verso il basso, verso la vagina. Troviamo inoltre l’istmo dell’utero, il restringimento che divide il corpo dal collo dell’utero e infine il fondo dell’utero, che è la parte superiore del corpo, arrotondata, situata al di sopra delle due tube di Falloppio, rivolta verso l’avanti.

 

utero anatomia

 

Normalmente l’utero è inclinato in avanti verso la vagina ma nell 20% dei casi  il corpo dell’utero punta verso la parte posteriore, risultando inclinato verso il basso e all’indietro (utero retroverso)

 

Il collo dell’utero svolge un ruolo fondamentale durante tutta la gravidanza:

– funge  infatti da supporto meccanico per il feto;

– all’inizio della gravidanza secrezioni mucose molto dense si accumulano nel canale cervicale formando il tappo mucoso, una barriera protettiva per il feto. Esso infatti impedisce che eventuali agenti infettivi e patogeni raggiungano il feto. Verrà perso solo poco prima del parto;
durante il travaglio il collo dell’utero si appiattisce e si dilata per formare il canale del parto. La stimolazione e lo stiramento del collo dell’utero inoltre inducono il rilascio di ossitocina, ormone fondamentale per il parto, dal momento che provoca le contrazioni dell’utero.

 

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Subito dopo l’avvenuta fecondazione il corpo della donna va incontro ad una serie di cambiamenti producendo una dose massiccia di ormoni della gravidanza:

– gli alti livelli di estrogeno provocano l’aumento dello spessore del rivestimento uterino e creano un ambiente favorevole all’impianto dell’embrione;

– la gonadotropina corionica umana e il progesterone assicurano un saldo impianto dell’ l’embrione;

–  il progesterone induce l’ispessimento del muco cervicale e la formazione del tappo mucoso.

Le dimensioni dell’utero iniziano immediatamente ad aumentare, a partire dalle dimensioni di una grossa prugna durante la gravidanza incrementerà le sue dimensioni di 500-1000 volte, passerà dai 6-7 centimetri iniziali ad una lunghezza di 35 centimetri e dai 50-60 grammi di peso arriverà, a fine gravidanza, a pesare oltre 1 chilogrammo. La crescita dell’utero è resa possibile dall’aumento del flusso sanguigno a esso destinato, che passa dal 2% della quantità complessiva di sangue pompata dal cuore in una donna non gravida al 25% della gittata cardiaca in una donna in gravidanza, alla fine del primo trimestre. Alla 10a settimana l’utero avrà le dimensioni di un’arancia, alla 12a di un grosso pompelmo, alla 14a di un piccolo melone.

 

Tale aumento di dimensioni è dovuto a diversi fattori:

–  la ritenzione idrica che si verifica nei suoi tessuti;

– l’aumento delle dimensioni dei vasi sanguigni e linfatici;

– processi di iperplasia e ipertrofia delle fibre muscolari;

– sviluppo e crescita all’interno dell’utero di feto e placenta.

 

gravidanza utero

 

Se nelle prime settimane di gestazione la crescita dell’utero è dovuta in modo preponderante agli estrogeni che influenzano l’ipertrofia e l’iperplasia del miometrio (strato muscolare della parete uterina), a partire dalla 10a-12a settimana di gestazione è soprattutto la crescita del feto e della placenta a provocare la crescita dell’utero. Lo spessore delle pareti uterine si assottiglia notevolmente passando da 2-3 centimetri (in una donna non gravida) a una spessore di 1 centimetro in una donna a fine gravidanza.

All’inizio del secondo trimestre l’utero ha assunto le dimensioni di un piccolo melone e si è sollevato al di sopra della cavità pelvica. Le sue dimensioni possono essere valutate dal ginecologo toccandovi delicatamente l’addome. Continua a crescere e tra la 21a e la 26a supererà l’ombelico. La crescita ha comportato l’aumento dei muscoli uterini ma non dei legamenti che li sostengono. E’ normale percepire fitte ai lati dell’addome quando l’utero si espande e tende considerevolmente questi legamenti. Alla 22a settimana l’altezza del fondo uterino (cioè la distanza che separa la parte più alta dell’utero dalla sinfisi pubica) raggiunge i 22 centimetri, alla 24a settimana 24 cm, alla 26a settimana 26 centimetri. La crescita dell’utero (ora sollevato nella cavità addominale), provoca numerosi cambiamenti: la gabbia toracica si alza di circa 5 centimetri e le coste più basse cominciano ad allargarsi lateralmente. Queste modificazioni possono causare disagio, dolore e provocare affanno. Lo stomaco e gli altri organi dell’apparato digerente sono più compressi, il progesterone in contemporanea continua a rilassare i muscoli dell’intestino. Disturbi comuni di questa epoca gestazionale sono pirosi, dispepsia e stipsi.

 

utero gravidanza

 

Alla 30a settimana  l’intestino e lo stomaco vengono ulteriormente compressi verso l’alto per far posto all’utero e al bambino, in quanto non trovano più spazio per disporsi ai lati dell’utero. Questi cambiamenti aggravano spesso i sintomi dovuti alla  pirosi e alla dispepsia. Diminuisce in genere l’appetito e difficilmente potrete consumare un pasto completo. La vescica sottoposta alla pressione dell’utero in crescita non è più in grado di trattenere le consuete quantità di urina provocando una serie di fastidi (necessità di urinare più di frequente, piccole perdite). E’ possibile provare dolore e disagio alle coste a causa della spinta verso l’esterno che subisce la cassa toracica. Il disagio potrebbe essere particolarmente forte quando siete sedute, infatti in questa posizione aumenta ancor di più la compressione degli organi. Alzatevi, camminate e cambiate posizione fino a trovare quella che vi da maggior sollievo.

Alla 35a settimana di gestazione l’altezza del fondo dell’utero raggiunge i 35 centimetri di altezza, l’utero ha disteso a tal punto l’addome che spesso l’ombelico diventa sporgente, fuoriesce (una volta nato il bambino tornerà come prima).

Nelle ultime settimane di gravidanza la misura dell’altezza del fondo dell’utero farà parte dei parametri di controllo per valutare la crescita e il benessere del feto: se la misura risulta inferiore o superiore alla settimana di gestazione in corso potrà essere effettuata un’ecografia per controllare meglio lo stato di salute del nascituro.

 

GRAVIDANZA e UTERO, fonte principale:

La tua gravidanza di settimana in settimana. Lesley Regan. Tecniche nuove.

 

 

 

 

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