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I miei due nanetti (di 2 e 4 anni) giocano e convivono da sempre con Pippi, il nostro labrador di quasi 12 anni, il cane più buono e tontolone (in vecchiaia) del mondo. Per i miei figli qualsiasi cane è un potenziale amico da approcciare e carezzare. Per loro non c’è nessuna differenza tra un barboncino, un chihuahua, un golden retriever o un pitbull, dimensioni e fama non contano, sono tutti potenziali amici. Da quando hanno iniziato a camminare è stato fondamentale insegnare loro il modo corretto per avvicinarsi ad un cane, lentamente, senza urlare o fare scatti, parlandogli, porgendo una manina e le relative motivazioni di tali gesti. E’ importante spiegare al bambino che i cani comunicano con il corpo, mediante una ricca varietà di comportamenti, insegnargli i segnali di aggressività, come pelo ritto, ringhio, orecchie indietro e spiegargli che quello è il modo del cane per dire che non ha voglia di giocare, che vuole essere lasciato in pace e che quindi va rispettato. Come proprietaria di un cane, avrei gradito in più di un’occasione un approccio più dolce nei confronti del povero Pippi, che ha ricevuto dita nel naso (da una bambolina di circa 2 anni, con tanto di mamma al seguito), tirate di orecchie e di coda in diverse occasioni, rimanendo, bontà sua, soltanto un po’ perplesso.

 

Penso che sia importante per un bambino saper interagire e giocare con gli amici cani, ed è anche un momento di crescita. Un cane educa il piccolo alla diversità, dimostra al bambino che non esistono soltanto lui e il suo punto di vista ma anche altri esseri viventi, che meritano rispetto e che sono in grado di offrire tanto affetto.

bambini e cani

 

Insegnare a bambini e cani ad interagire correttamente gli uni con gli altri è alla base di un rapporto sano e felice. E’ importante insegnare ai bambini come devono comportarsi quando incontrano “un cane nuovo, che non conoscono”. Infatti l’eccitazione tipica dei bambini può venire interpretata da cani giovani, o inesperti, non abituati ai bambini, come una sorta di minaccia.

 

Comportamento corretto in tre fasi per approcciare “un cane sconosciuto” 

Fase 1: Chiedere il permesso di accarezzare il cane al proprietario

E’ fondamentale insegnare ai bambini a non precipitarsi mai contro un cane, ma a fermarsi a circa 1 metro e mezzo di distanza e a chiedere al proprietario il permesso di accarezzarlo.  Qualche volta la risposta potrà essere negativa, molti cani infatti non vivono con bambini e non hanno familiarità con essi, alcuni ne hanno addirittura paura. Quindi, se il proprietario del cane dice che non è il caso, spiegate al bambino che deve obbedire per la sua sicurezza e la tranquillità di tutti.  Fate presente dolcemente che ci sono tantissimi altri cani che vorrebbero essere accarezzati ma se questo non ama essere toccato dagli sconosciuti, va lasciato tranquillo. Se il proprietario risponde che il cane è buono/tranquillo e possiamo accarezzarlo, a questo punto il bambino deve chiedere il permesso al cane stesso.

 

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Fase 2: Chiedete il permesso al cane (è fondamentale!)

Bisogna prima di tutto insegnare ai bambini che il linguaggio dei cani non si basa sulle parole ma sul linguaggio del corpo. Spiegate ai piccoli che se impariamo a conoscere il linguaggio corporeo del nostro amico a quattro zampe possiamo capire quando è arrabbiato, impaurito o eccitato. Fate chiudere al bambino la mano a pugno con il palmo rivolto verso il basso, poi invitatelo ad allungare lentamente il braccio verso il cane per permettergli di  annusare la sua mano. Insegnate ai bambini a chiudere la mano con le dita arricciate (mano a pugno) per ridurre al minimo il rischio di un eventuale morso. Ora valutiamo con attenzione il linguaggio del corpo del cane mentre ci annusa. Se si avvicina scodinzolando o se si protende in avanti per una rapida annusatina e sembra a proprio agio e tranquillo la sua risposta è sicuramente  positiva. Se scosta il muso dalla mano del bambino, arretra, abbaia, ringhia o il proprietario lo tira indietro per allontanarsi e appare preoccupato e ansioso, la risposta è ovviamente negativa.
Ci sono, purtroppo, anche alcuni proprietari che non capiscono o non rispettano la decisione del proprio cane e continuano a tirarlo in avanti verso il bambino dicendo: “No, no, va tutto bene. Gli piacciono i bambini.  Lo puoi carezzare, puoi fargli le coccole.  NO in questo caso, per la sicurezza di tutti, non bisogna mai permettere ad un bambino di accarezzare un cane che chiaramente non si vuole avvicinare.

 

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Fase 3: Ma come si accarezza un cane?

Se sia il proprietario che il cane dicono che sono d’accordo il bambino può accarezzare il cane. Bisogna spiegare al piccolo che deve essere delicato, non deve toccare gli occhi, le orecchie e la coda del suo nuovo amico (dare una tiratina alle orecchie piace a tutti i bambini ma al cane no, stessa cosa vale per un ditino in un occhio o una tiratina di coda, altra grande passione dei cuccioli di uomo). Quasi a tutti piace accarezzare i cani sulla testa, in realtà i cani solitamente non amano essere accarezzati così. Sulla testa infatti c’è un punto cieco, dove il cane non vede. Quando il bambino, carezzandolo sulla testa, mette la mano in tal punto, il cane alza il muso per poter continuare a seguire la mano, che si viene così a trovare davanti alla bocca del cane. Meglio evitare! Suggerite al piccolo di accarezzare i cani sul lato del collo, di dare una grattatina  sotto il mento o al torace  o carezzarlo lungo la schiena. La maggior parte dei cani preferiscono delle carezze lente e dolci rispetto a delle pacchette.

 

Fonte principale:

Living with kids and dogs di Colleen Pelar

 

BAMBINI E CANI, Link consigliati:

– Living with kids and dogs

 Il linguaggio del corpo del cane

 

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