Quando Giugiù era molto piccolo, aveva circa un mese, ha avuto il suo primo dermatite da pannolino: nel tempo di un cambio di pannolino il sedere era diventato veramente molto rosso, la pelle era lucida ed erano evidenti delle specie di bolle, quasi delle piaghe. Ricordo di essermi sentita profondamente in colpa e di aver pensato che dovevo aver sbagliato qualcosa, risultato, il mio nanetto aveva il sedere piagato. A quell’età Giugiù si scaricava praticamente ad ogni poppata e veniva cambiato regolarmente. Col sedere in quelle condizioni era difficile lavarlo anche solo con acqua, urlava disperato. Il pediatra mi spiegò che a volte, forse a causa dell’acidità delle feci, forse a causa di una maggior sensibilità della cute del bebè, può bastare anche poco tempo per creare brutti arrossamenti. Il problema si risolse altrettanto velocemente di come si era presentato (cosa che non mi sarei mai aspettata visto le piaghe) nell’arco di 3-4 giorni. Dopo quell’esperienza ogni qual volta e per qualsiasi motivo (diarrea, antibiotici, dentizione….) mio figlio sporcava più frequentemente il pannolino, stavo attenta a cambiarlo immediatamente. Ha avuto la dermatite da pannolino qualche altra volta, in concomitanza con una brutta gastroenterite e durante una somministrazione prolungata di antibiotici (per un’otite perforante) ma mai più così forte.
La pelle del neonato è estremamente delicata, non svolge ancora fino in fondo la sua funzione di barriera, il derma e l’epidermide sono più sottili, il film idrolipidico è poco sviluppato, il pH non abbastanza acido, le difese immunitarie contro batteri e funghi ancora deboli. Tutto ciò rende la pelle dei più piccoli più sensibile al rischio di irritazioni, infiammazioni, dermatite, eritema e micosi.
La zona del pannolino è particolarmente soggetta a tali rischi e la dermatite da pannolino è un problema molto frequente (ne sono colpiti un bambino ogni tre), che in genere si risolve in pochi giorni e può essere curata senza l’intervento del pediatra. Fondamentale risulta la prevenzione, bastano pochi ma opportuni accorgimenti. Le cause di questa irritazione sono legate essenzialmente all’ambiente umido e acido che si sviluppa all’interno del pannolino. I batteri presenti nelle feci, mescolandosi con l’urina, scompongono le particelle chimiche di quest’ultima, trasformandole in ammoniaca, una sostanza che può essere molto irritante. La pelle appare arrossata intorno ai glutei, nelle pieghette dei genitali, e nella parte alta dell’inguine.
LEGGI ANCHE: Prodotti naturali, fai date, per l’igiene del bebè
Ci possono essere dei momenti in cui il bebè può essere più predisposto all’insorgenza di questo problema, probabilmente a causa di un incremento del numero delle scariche o delle caratteristiche della scarica stessa (cambio acidità, scarica più liquida…) o della diminuzione delle difese immunitarie etc. In tali situazioni è ancora più importante fare attenzione ai segni di rossore o di irritazione nella zona del pannolino così da prevenire l’eritema. Possono essere considerate situazioni, per così dire, a rischio, la dentizione, l’uso di antibiotici, la gastroenterite o la diarrea in genere, fasi di variazioni di alimentazione (passaggio da latte materno a artificiale, introduzione dei cibi solidi, variazione della vostra alimentazione se allattate), raffreddore, quando il bambino inizia a dormire per tutta la notte, utilizzo di un prodotto nuovo (salviette usa e getta, pannolini, detergente, crema).
– Come curare e prevenire la dermatite da pannolino
La miglior prevenzione e cura consiste nel tenere la pelle del bambino il più asciutta e pulita possibile quindi:
– E’ fondamentale cambiare frequentemente il pannolino. Il nemico numero uno è l’ ambiente umido, non lasciate per troppo tempo la pelle a contatto con urine e feci;
– Lasciate il bambino senza pannolino il più spesso possibile così da far respirare la pelle;
– Usate solo acqua o acqua e bicarbonato per lavare il sedere del bambino. Se necessario utilizzate, non più di una due volte al giorno, un detergente molto delicato;
– Asciugate il sederino (e tutto il neonato in genere) tamponandolo delicatamente con un asciugamano morbido senza sfregare;
– Evitate l’uso di salviette umidificate o limitatene l’utilizzo solo a quando si è fuori casa (spesso contengono alcool, profumi o altre sostanza potenzialmente irritanti);
– Evitate l’uso di polveri durante il cambio (tipo borotalco);
– Evitate l’uso di mutandine elastiche sopra il pannolino (diminuisce l’aerazione all’interno del pannolino);
– Non stringete troppo il pannolino;
– Utilizzate pannolini di una misura più grande quando il bebè ha l’eritema (migliora l’ aerazione);
– Utilizzare una pasta protettiva e lenitiva allo zinco per creare una barriera protettiva fra la pelle e e le urine/feci. Se il neonato è soggetto a eritemi utilizzatela ad ogni cambio, altrimenti solo quando vedete un principio di arrossamento, alla sera per proteggere la pelle del sederino nelle pause notturne più lunghe e evidentemente durante l’eritema;
– Lavate con attenzione i pannolini di stoffa (attenzione ai prodotti che utilizzate: detersivo delicato, no ammorbidente, no acchiappacolore etc);
– Utilizzate le creme antimicotiche e cortisoniche solo su indicazione del pediatra.
LEGGI ANCHE: Come e quanto spesso lavare i bambini
Ecco un video con alcuni consigli per affrontare al meglio la dermatite da pannolino:
Quando chiamare il pediatra
La dermatite da pannolino di solito migliora e scompare entro alcuni giorni dall’inizio della cura ma se la pelle del bambino non ritorna alla normalità entro questo periodo seguendo i suggerimenti sopra riportati (cambi più frequenti, pomate allo zinco etc) è consigliabile rivolgersi al pediatra. Portate il bambino dal pediatra se l’eruzione cutanea è molto grave, vi sono vesciche, l’eruzione si estende oltre la zona pannolino o peggiora nonostante le precauzioni.
DERMATITE PANNOLINO, Link utili:
La dermatite da pannolino. Portale sanitario pediatrico-Bambino Gesù Ospedale Pediatrico.